Per un'educazione scientifica diffusa e responsabileProgetto pluriennale del Liceo ginnasio statale "G. B. Vico" di Napoli. Progetto realizzato nel 2006Il MUSEO NELLA SCUOLA E LA SCUOLA NEL MUSEO
Responsabili del progetto:
Esperto per il recupero e la valorizzazione della collezione scientifica: dott. Francesco Bevacqua Progetto realizzato nel 2011LA SCUOLA ED IL MUSEO
Responsabili del progetto:
Collaborazioni:
gli assistenti tecnici:
gli assistenti amministrativi:
Collaborazioni esterne:
Contatti:
L’iniziativa si configura come una mostra permanente – laboratorio aperto con caratteristiche e contenuti di diversa natura. L’idea di fondo del progetto è quella di proporre un ambiente plurimediale in cui i visitatori (studenti, cittadini, semplici curiosi o scuole in visita didattica) possano venire a conoscenza di una collezione di strumenti di fisica tra le più antiche e complete presenti sul territorio, e di una raccolta di reperti di scienze naturali altrettanto significativa. La Sezione di fisica dispone di un grosso patrimonio di strumenti d'epoca di importante valenza storica, risalente in buona parte ai primi del Novecento. La collezione di apparecchiature di fisica comprende strumenti di elettrostatica, elettromagnetismo,ottica, acustica, meccanica, termologia. Tra i più pregiati si possono annoverare la macchina di Atwood, la macchina di Ramsden, il telegrafo, il banco di Melloni, la bussola delle tangenti, la lanterna di Duboscq, i risuonatori di Helmholtz, l’apparecchio di Savart con risuonatore. La Sezione di scienze del Museo comprende un variegato patrimonio di reperti costituito da animali imbalsamati, reperti in vetro ,minerali vari ,molti dei quali difficilmente rintracciabili oggi in altri musei scolastici. Tale patrimonio è sistemato in tipici armadi d'epoca.
La ricchezza dei reperti ha permesso, nel tempo, di fruire di questo Museo sia dal punto di vista didattico che divulgativo anche attraverso attività pomeridiane. Nell’anno 2006 è stato attuato il progetto di restauro e catalogazione di alcuni degli strumenti più antichi di fisica con il finanziamento del M.I.U.R.( € 5.000) e con fondi interni alla scuola. Il restauro è stato effettuato secondo i protocolli d’epoca. E’ stata avviata una catalogazione on line con il sistema STS visualizzabile su questo sito. Alla fine dell’anno 2010 il M.I.U.R. ha finanziato un nuovo progetto con un contributo di € 8000, mentre la scuola ha stanziato fondi interni per la realizzazione di moduli didattici. Attraverso l’intervento di un esperto esterno si sono ricostruite esperienze didattiche con la macchina di Atwood ed il banco di Melloni. L’iniziativa ha previsto anche la realizzazione di un progetto sperimentale con l’introduzione di un modulo didattico curricolare rivolto agli alunni frequentanti le penultime classi liceali, durante il quale l’ esperto di apparecchiature antiche, affiancato dal docente di fisica, ha effettuato esperimenti utilizzando l’apparecchiatura storica collegata ad una strumentazione moderna. I moduli hanno avuto anche la funzione di orientamento alle facoltà scientifiche mediante un approccio metodologicamente innovativo rispetto ai tradizionali insegnamenti. Gli alunni hanno realizzato a seguito delle esperienze effettuate delle schede che, collegate schematicamente, costituiscono parte integrante di un manuale d’uso dei due strumenti d’epoca, mentre in versione integrale sono disponibili su cd-rom. Per realizzare tali esperienze sono state acquistate moderne strumentazioni, munite di software particolarmente sofisticati da adattare alla macchina di Atwood o al modello riproposto, ed al banco di Melloni. Al momento è stato completato il restauro di alcuni strumenti, mentre è ancora in corso la catalogazione on-line degli strumenti; inoltre sono stati realizzati alcuni pannelli esplicativi per valorizzare il percorso museale ed una teca da esposizione per i risuonatori di Helmholtz. Evidentemente il recupero di tutto il patrimonio scientifico e strumentale è arduo e richiede risorse economiche cospicue. Con questo progetto pluriennale , si intende ridare nuovo slancio alle collezioni scientifiche per restituire alla città di Napoli ed alla Campania un importante ed unico pezzo della sua storia. |